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Inventario della sostanza (1804)

Nell'Archivio patriziale sono custoditi numerosi inventari della sostanza allestiti dall'autorità pubblica tra il 1799 e il 1860. Questi documenti, nati come freddi e burocratici elenchi dei beni mobili ed immobili posseduti da una persona al momento della morte, assumono ai nostri occhi un valore speciale poiché ci regalano una sorta di scatto fotografico sulla cruda realtà quotidiana di un tempo lontano. Nella pagina accanto proponiamo uno degli inventari più antichi conservati in archivio, quello allestito il 28 febbraio 1804 dal Sindaco di Cevio, Giacomo Antonio Martinoja, nella casa del defunto Pietro Fransione di Linescio. Il viaggio virtuale che il breve elenco di beni ci permette di fare nella casa del Fransione ci mostra una dimora spoglia, senza fronzoli, e un patrimonio formato da alcuni suppellettili da cucina, dagli attrezzi per un'agricoltura di sussistenza e dalla sua unica grande ricchezza, una mucca e quattro capre. Scrive il Sindaco Martinoja nel suo inventario:

"l'anno 1804 Adì 28 Febraro in linescio Comune di Cevio. Inventario fatto su mobili e s.h. bestiami che esiste nella Casa del fu pietro Fransione.

Literi tre e tre letti, un tavolo e tre casse e quatro banche, una balanza, una maza di fero, un zappone, due chatene da focho, un mazolo , un martello, li martelli da prato, una ranza et un sighurino, una falce, due chatene da s.h. vacha, quatro catene da capra, quatro caldari e due laveggi.

Due marsine da uomo, due camise, un capello, due credenze, una s.h. vacha, quatro capre, un badile et un rasto (...)".

Tratto da "Da deposito di carte vecchie a insieme di carte vive"

 

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